La capitale della Cina è una terra incredibile, misteriosa e con un fascino unico. Pechino è la Cina. Chiunque volesse fare l’esaltante esperienza di inoltrarsi nelle remote terre d’oriente devono evitare mete come Hong Kong e Shanghai, ormai troppo internazionali, e andare direttamente nella capitale della Repubblica Popolare Cinese. Tranquilli, non c’è da spaventarsi. Le persone (a parte la pessima abitudine di espettorare per terra, di fumare ovunque e di emettere sgradevoli suoni da diverse parti del corpo anche nei locali pubblici) sono molto più simili a noi occidentali di quanto pensiate. Ma quello che andremo a considerare oggi è uno degli aspetti che di solito spaventa di più l’occidentale che decide di lanciarsi nel mondo cinese per un viaggio: il cibo!
La cucina tradizionale pechinese appartiene a una delle “Quattro scuole” cinesi, la Lu Shandong, che è anche la più grande a seguito della sua storia che è la più lunga fra tutte. Quando un occidentale arriva a Pechino odori e sapori completamente diversi dalle nostre attendono i turisti e una tradizione lunga migliaia di anni è pronta per essere colta. Chi vuole testare il vero cibo della capitale cinese può scegliere tra due soluzioni: mangiare al ristorante o per strada.
All’interno dei ristoranti di Pechino, come in ogni cultura culinaria orientale che si rispetti, la religione e la filosofia hanno un ruolo fondamentale e questo si ripercuote nella cura della bellezza dei piatti e nella preparazione dei cibi. Oltre al cibo durante i pasti i commensali bevono, di solito, del tea caldo. La Cina, patria di questa bevanda, ne offre tantissime varietà, di solito, però, al ristorante è preferito il Longjing, tea verde proveniente dalla zona di Hangzhou e amatissimo da tutte le più grandi personalità cinesi.
In che ristorante andare a mangiare, quindi? A Pechino ce ne sono tantissimi, però esiste una vera e propria strada nota per essere quella dei ristoranti: DongzhimenNeiDajie. Ogni porta di questa lunghissima via è un locale. Proprio per questo, per attirare i clienti, i proprietari tentano di spettacolarizzare come possono i propri ristoranti. La maggior parte di questi posti ha, sulla strada, dei ragazzi che incitano i clienti ad entrare. All’interno di alcuni di queste trattorie, invece, si possono vedere uccelli neri che salutano, dicendo “Ni Hao” (ciao), i clienti, o qualche cuoco che insegue, con una rete, un pesce che scappa per la sala.
Se, comunque volete vivere realmente Pechino, dovete abbandonare, perlomeno a pranzo, l’idea del ristorante e optare per la seconda scelta, mangiare per strada. Per le vie, soprattutto negli hutong (che sono i vecchi vicoli cinesi) ci sono moltissimi “chioschetti” banchi o anche venditori estemporanei di cibo, di qualunque genere.
L’unico neo del cibo a Pechino? Una bassissima percentuale di pechinesi, anche nei ristoranti di lusso, parla più di una lingua oltre al mandarino. Tranquilli, comunque, nella maggior parte dei posti i menù sono in inglese e sono corredati dalle fotografie.
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